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UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL GRANDE NORD

Il film-evento di Dario Acocella sarà tra i primi protagonisti della nuova stagione cinematografica italiana. Un viaggio alla scoperta del Grande Nord sulle tracce dei Maestri della letteratura americana e di Chris McCandless di Into the Wild ​

”Pochi giorni fa ho avuto la fortuna di vedere per la prima volta in Sala, al Trento Film Festival, il mio docufilm. Era davvero tanto tempo che, come ognuno di noi, non entravo più in una sala cinematografica. Il silenzio e il buio intorno, la visione condivisa e l’ampiezza dello schermo, si confermano essere le condizioni necessarie per l’esperienza immersiva che il Cinema richiede. Altrimenti, la gran parte degli sforzi espressivi compiuti in fase di ripresa, faticano ad arrivare con la stessa forza e impatto emotivo. Sono felice dunque, dopo una lunga attesa, di poter tornare a condividere un viaggio, un film e una storia, esattamente quanto lo sono da spettatore”. 
Dario Acocella

Dopo aver registrato il tutto esaurito alle proiezioni in presenza e in streaming del Trento Film Festival dove è stato presentato in anteprima alla presenza del regista Dario Acocella, PAOLO COGNETTI. SOGNI DI GRANDE NORD arriva nelle sale italiane il 7, 8, 9 giugno, con la riapertura della stagione cinematografica. 

Autore della sceneggiatura insieme a Paolo Cognetti e Francesco Favale, il regista Acocella dichiara: ”Pochi giorni fa ho avuto la fortuna di vedere per la prima volta in Sala, al Trento Film Festival, il mio docufilm. Era davvero tanto tempo che, come ognuno di noi, non entravo più in una sala cinematografica. Il silenzio e il buio intorno, la visione condivisa e l’ampiezza dello schermo, si confermano essere le condizioni necessarie per l’esperienza immersiva che il Cinema richiede. Altrimenti, la gran parte degli sforzi espressivi compiuti in fase di ripresa, faticano ad arrivare con la stessa forza e impatto emotivo. Sono felice dunque, dopo una lunga attesa, di poter tornare a condividere un viaggio, un film e una storia, esattamente quanto lo sono da spettatore”.

Il documentario propone un percorso originale e dal potente impatto visivo, sulle orme di Ernest Hemingway, Raymond Carver, H.D. Thoreau, Jack London, Herman Melville e Chris McCandless di Into the Wild, in un viaggio letterario ed emozionante dalle Alpi all’Alaska. 

Accompagnato dall’amico viaggiatore e illustratore Nicola Magrin, lo scrittore Paolo Cognetti – vincitore del Premio Strega 2017 con oltre 1.000.000 di copie vendute in oltre 40 paesi – ci guida nel suo viaggio tra uomo e natura ripercorrendo le parole e attraversando i luoghi di alcuni dei grandi maestri della Letteratura americana, alla ricerca di una nuova frontiera esistenziale per l’uomo e per la sua convivenza con l’Ambiente. 

PAOLO COGNETTI. SOGNI DI GRANDE NORD racconta un viaggio che ne contiene molti altri. C’è il viaggio di Paolo lo scrittore e Nicola l’illustratore, che prendono un aereo a Milano, atterrano a Vancouver e da là, con un camper preso in affitto, si dirigono a nord, fino in Alaska. Attraverso le immagini girate da Dario Acocella durante il tragitto e i frammenti di dialogo tra i due amici, emerge anche il viaggio personale che Cognetti compie a ritroso, per scoprire le sue radici di scrittore e di uomo. Perché i luoghi sulla strada richiamano alla memoria i grandi maestri che hanno avuto nella sua vita un valore ben più ampio di quello meramente letterario. La sepoltura di Raymond Carver; il Klondike di Jack London; i laghi pescosi di trote di Ernest Hemingway; la natura selvaggia di Thoreau: sono questi gli autori e i luoghi di cui Cognetti raccoglie il frutto, lasciandosi aiutare dalla parabola di Chris McCandless di Into The Wild, una figura che lo ha sempre ispirato nel suo percorso personale e che lo ha portato a essere tra gli ultimi viaggiatori a raggiungere il Magic Bus, rimosso solo pochi mesi fa dal luogo in cui giaceva abbandonato dal 1961, nel Parco Nazionale di Denali, in Alaska.

PAOLO COGNETTI. SOGNI DI GRANDE NORD è una produzione Samarcanda Film con Feltrinelli Real Cinema e con Rai Cinema, con il sostegno della Film Commission Valle d’Aosta. È distribuito nei cinema italiani da Nexo Digital (elenco delle sale a breve su www.nexodigital.it), in collaborazione con i media partner Radio Deejay e MYmovies.it.

NOTE DI REGIA
Prima che Paolo vincesse lo Strega con Le otto montagne, Francesco Favale, amico e produttore del docufilm, mi parlò a lungo della sua passione per il premio Nobel Alice Munro, e mi espresse la volontà di fare un viaggio con Paolo, anche lui profondo conoscitore della scrittrice canadese, per intervistarla e trarne un lavoro di reportage.

Fin dal primo incontro capii che non mi sarebbe bastato. Volevo espandere l’area del nostro racconto, Paolo aveva studiato Cinema come me, e la sua scintilla si era accesa nel 2007 con la storia di Christopher McCandless raccontata in Into The wild da Sean Penn. La maggior parte dei miei lavori si è sempre occupata del reale, e la mia passione per il pedinamento pedissequo Zavattiniano mi hanno sempre spinto a indagare l’identità umana dei personaggi, prima ancora di quello che rappresentano. Paolo aveva una storia da raccontare, poiché anche lui, come molti degli autori del passato, aveva deciso di spostarsi, e di avvicinarsi alle “sue” montagne. Aveva ascoltato e seguito il richiamo della natura impossibile da ignorare, e si era trasferito in Valle d’Aosta da Milano già da qualche anno.

Scelsi così, unitamente a Francesco, di proporre a Paolo un viaggio più lungo, che prevedesse la sua presenza fisica in tutti quei luoghi che fino a quel momento aveva solo immaginato attraverso le parole dei suoi maestri di formazione, Thoreau, London, Hemingway, Carver… stabilendo i luoghi simbolo: la tomba di Carver a Port Angeles come inizio del viaggio, e il Magic Bus di McCandless come meta finale.

Il mio obiettivo era quello di avvicinare il più possibile il mondo di Paolo, fatto di parole e fantasia, al mio, fatto di immagini ed evocazione. Così ho tentato di raccontare anche l’uomo, il suo retroterra di formazione e le scelte decisive della sua vita che lo hanno fatto conoscere al pubblico.

Per quanto rischioso, ho scelto una formula di racconto libera, imperfetta, a tratti anche empirica, ma incredibilmente vera, e credo che ci siano storie che non possono che essere raccontate così, evitando di imprigionare il loro valore in una semplice domanda, o in una voce che le racconta in differita.

DARIO ACOCELLA
Nato a Napoli nel 1979, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Inizia nel 2001 con opere di videoarte, il suo lavoro d’esordio Chimaera vince il Braunscweigh International Film Festival. Laureatosi al Dams all’Università di Roma Tre, pratica per diversi anni l’attività di aiuto regista sia per il cinema che per la televisione. Nel 2005 gira L’isola dei venti, il suo primo documentario per la televisione. Nel 2008 dirige la sua prima serie TV per Raiuno, Il bene e il male.  Nel 2013 scrive e dirige il docufilm Ho fatto una barca di soldi sulla vita dell’artista Fausto Delle Chiaie, l’opera viene selezionata in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma. Nel 2014 gira, in Brasile, il docufilm O Paìs do Futebol. Nel 2017 firma la regia del cortometraggio Good Food che viene selezionato alla Festa del Cinema di Roma. Nel 2019 gira il cortometraggio Il Dono, presentato nello stesso anno all’Italian Pavilion in occasione della Mostra del Cinema di Venezia; sempre nel 2019 dirige il documentario L’Aquila, 03:32 – La generazione dimenticata.